Planeta

"Attualmente, siamo di fronte alla più grande sfida che l'umanità abbia mai dovuto affrontare: il cambiamento climatico".

  • Siamo la prima generazione a subire le conseguenze del cambiamento climatico e, allo stesso tempo, siamo gli unici a poter agire in tempo per fermarlo. Ciò che faremo nel prossimo decennio definirà il futuro dell'umanità. Secondo l'Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, stipulato in seno alle Nazioni Unite, dobbiamo mettere in atto misure che ci consentano di limitare l'aumento della temperatura globale a 1,5 ºC. Inoltre, sappiamo anche che la moda è la seconda industria più inquinante del pianeta.  

  • Quindi, tutte le nostre azioni devono essere sottoposte a una costante valutazione e le nostre decisioni devono essere finalizzate a creare il minimo impatto ambientale sul pianeta. La moda non significa solo sentirsi belli, ma fare la cosa giusta ed esserne orgogliosi. La catena di fornitura della moda è molto complessa, ecco perché, in ogni processo, facciamo del nostro meglio per ridurne l'impatto.

  • Ogni decisione che prendiamo fa parte del nostro impegno a creare un'azienda responsabile, che lavora senza compromettere le generazioni future. Nel corso degli anni, abbiamo lavorato fianco a fianco con i nostri fornitori, utilizzando le tecnologie più innovative per sviluppare oltre 400 tessuti riciclati con le stesse caratteristiche e qualità dei migliori prodotti non riciclati, ma con un impatto ambientale molto più basso. L'incorporazione di processi innovativi è stata fondamentale per sviluppare materiali di alta qualità.

  • Preferiamo lavorare con materiali riciclati, perché quando utilizziamo i rifiuti come materia prima, riduciamo il consumo di risorse naturali e offriamo una seconda vita agli scarti; inoltre, la produzione di queste fibre riciclate richiede meno energia e meno acqua. Per quanto il 100% dei nostri tessuti sia sostenibile, non tutti sono riciclati. Puntiamo costantemente a migliorarci e continuiamo a ricercare nuovi materiali che, sebbene di origine naturale, siano altrettanto sostenibili. Abbiamo anche creato un elenco interno di materiali preferiti, basato sui tessuti più in linea con i nostri obiettivi.

“Siamo orgogliosi di utilizzare il minor numero possibile di risorse naturali (materiali, energia e trasporti)”.

Cotone biologico

Il cotone biologico ha un impatto ambientale minore rispetto al cotone convenzionale, in quanto non consente l'uso di pesticidi o di altre sostanze chimiche che possono essere tossiche per il suolo, le persone e le specie animali. Sebbene il cotone biologico abbia bisogno di meno acqua, perché in alcune zone si utilizza direttamente l'acqua piovana, si tratta comunque di una coltura ad alta intensità idrica. Il cotone riciclato ha un'impronta idrica molto più bassa rispetto al cotone biologico.

Anche se preferiamo utilizzare il cotone riciclato, il processo produttivo di quest'ultimo è piuttosto complesso, motivo per cui le nostre collezioni includono pure il cotone biologico. I cotoni con cui lavoriamo sono certificati:

Il nostro cotone biologico ha ricevuto la certificazione Global Organic Textile Standard (GOTS), che attesta quanto segue:

I semi non sono stati modificati geneticamente (OGM). Non sono stati utilizzati pesticidi o altre sostanze chimiche che possono essere tossiche per il suolo, le persone e le specie animali. Le sostanze chimiche effettivamente utilizzate nella catena di approvvigionamento (che si tratti di additivi, candeggina, coloranti, fissativi, stampa, ecc.) nonché i loro livelli di tossicità devono soddisfare gli standard GOTS

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Questa certificazione richiede responsabilità ambientali e sociali lungo tutta la catena di fornitura. In ogni caso, il cotone biologico rimane un materiale ad alto impatto ambientale a causa dell'elevato consumo di acqua necessario in tutti i processi. Stiamo collaborando con i nostri fornitori per individuare e sostenere nuove tecnologie che ci aiutino a ridurre l'impronta idrica dei nostri processi di tintura.

Fondi di caffè post-consumo nei nostri tessuti

Grazie alla collaborazione con la società di brevetti per la trasformazione dei fondi di caffè in granuli con proprietà tecniche, siamo in grado di fornire ai nostri capi delle finiture che normalmente richiedono trattamenti chimici.

Queste proprietà sono: asciugatura rapida, protezione dai raggi UV e controllo degli odori.

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I fondi di caffè vengono raccolti ogni giorno nei vari bar e poi vengono sottoposti a un trattamento in cui la prima fase consiste nel rimuovere l'umidità attraverso un processo di pressatura e asciugatura. Dopodiché, i fondi di caffè vengono separati dall'olio (che verrà utilizzato per i prodotti cosmetici). Una volta pressata e compattata, la polvere di caffè viene trasformata in pellet da miscelare con pellet di PET o nylon. I fondi di caffè devono sempre essere mescolati con PET o nylon, perché non possono essere trasformati in filati da soli. In questo modo, il filato ottenuto racchiude naturalmente tutte le proprietà che il caffè gli conferisce, senza dover ricorrere a finiture chimiche.

Materiali di origine animale: l'imbottitura dei nostri piumini.

Il nostro impegno passa anche dal rispetto degli animali. Da anni lavoriamo su alternative per l'imbottitura delle nostre giacche e dei nostri cappotti, per ridurre la quantità di piume utilizzate nei nostri capi. Nel corso degli ultimi anni, abbiamo testato vari tipi di alternative non animali. Lavoriamo principalmente con imbottiture sintetiche che ci forniscono le stesse caratteristiche della piuma. Ma nel farlo, ci siamo imbattuti in un problema: abbiamo dovuto utilizzare imbottiture in poliestere vergine, il che va contro la nostra missione.    

Oggi possiamo dire che tutte le imbottiture che utilizziamo per sostituire le piume provengono da PET riciclato, cioè non sono di origine animale e sono anch'esse riciclate.

Attualmente, utilizziamo le seguenti imbottiture:

PrimaLoft®

Un'imbottitura realizzata con una miscela di 50% piume RDS (Responsible Down Standard) e 50% poliestere PET riciclato. La piuma che utilizziamo è una miscela di imbottiture resistente all'acqua, priva di PCF e certificata RDS (Responsible Down Standard). La certificazione RDS garantisce che la piuma proviene da anatre e oche che hanno vissuto una vita dignitosa, non hanno subito alcuna forma di maltrattamento e sono state spiumate dopo la loro morte. L'RDS copre l'intera catena di fornitura, dall'allevamento al prodotto finale. In questo modo, garantiamo al consumatore piena trasparenza e tracciabilità lungo tutta la filiera.

Fibre sintetiche

Imbottiture in fibre sintetiche riciclate. Per creare queste imbottiture, vengono utilizzate fibre sintetiche con un'elevata capacità termica. Hanno un grande potere isolante che si mantiene per tutto il ciclo di vita del prodotto. Facili da lavare e da mantenere, garantiscono una grande durata e sono adatti anche all'asciugatrice (anche se sconsigliamo l'asciugatura a tamburo, in quanto asciugare il capo all'aria è più sostenibile). L'imbottitura è realizzata al 100% in PET. Un capo può contenere circa 10 bottiglie in PET.

Il 99,63% della nostra collezione SS22 è vegana.

Nel 2019, Ecoalf ha ricevuto la CERTIFICAZIONE PETA VEGAN e ha vinto il PETA VEGAN FASHION AWARD. Nelle nostre collezioni non troverai pellicce, pelle o seta vere. Questo logo ti aiuterà a riconoscere i prodotti vegani Ecoalf.

I nostri fornitori

Sappiamo che non possiamo trasformare l'industria della moda da soli, ma che dobbiamo lavorare insieme ai nostri fornitori e collaboratori. Cerchiamo partner commerciali/fornitori che condividano i nostri valori, che soddisfino i nostri standard o, se possibile, che li superino. Abbiamo un rapporto molto stretto con i nostri collaboratori, il che ci permette di influenzare i loro processi, lavorando insieme per ridurre l'impatto dei nostri prodotti.

  • “La trasparenza nella nostra catena di approvvigionamento e in tutta l'azienda è fondamentale per l'organizzazione”.

Il nostro impegno sostenibile a favore dell'ambiente riguarda anche la trasparenza nella nostra catena di fornitura e la possibilità di monitorare gli ambiti 1, 2 e 3 per garantire che tutti i processi rispettino i nostri standard ambientali in tutte le strutture e gli stabilimenti coinvolti.

Per garantire ciò e per ridurre al minimo i rischi ambientali, tutti i nostri fornitori sono certificati e controllati da parti terze. Queste sono le certificazioni che richiediamo:

Elenco delle sostanze soggette a restrizione (RSL)

Dieci anni fa, eravamo molto concentrati sulla composizione dei nostri tessuti e ci siamo resi conto che il modo in cui i tessuti vengono realizzati è importante quanto l'origine delle fibre.

Abbiamo quindi deciso di sviluppare il nostro Elenco delle sostanze soggette a restrizione, perché un capo Ecoalf ci impone di utilizzare sostanze chimiche sicure lungo tutta la catena di fornitura. 

Ecco perché chiediamo a tutti i nostri fornitori di firmare e rispettare il nostro RSL, in modo tale da garantire che sia l'uso che la gestione di tali sostanze chimiche vengano eseguiti correttamente.

“Perché non è possibile migliorare ciò che non viene misurato”, afferma Peter Drucker

Questa tecnologia di valutazione ci aiuta a tradurre le informazioni in impatti quantitativi che possiamo condividere con i nostri clienti.

Crediamo che l'unico modo per ridurre il nostro impatto sia quello di prendere il controllo della nostra catena di fornitura e di misurare l'impatto ambientale generato da ciascuno dei nostri prodotti.

La trasparenza ci permette di aiutare i clienti a entrare in contatto con la storia unica che si cela dietro ogni capo di abbigliamento, di cosa è fatto e come è stato realizzato. Abbiamo lavorato sodo per essere in grado di condividere dati come la quantità di acqua utilizzata o di CO2 emessa nonché le quantità risparmiate, l'origine dei materiali o il numero di processi nella catena del valore. Questo permette ai clienti di sapere cosa c'è dietro ogni prodotto e di prendere decisioni di acquisto più in linea con i loro valori.

Generare una trasformazione nel settore della moda è un percorso lungo e difficile. Sappiamo che stiamo facendo del nostro meglio, ma abbiamo ancora molto da migliorare. Tuttavia, crediamo che condividere le nostre sfide, i nostri progressi e persino i nostri errori possa ispirare gli altri.

Come passo importante verso la piena trasparenza, stiamo incorporando l'impatto dettagliato di alcuni dei nostri capi SS20 grazie alla tecnologia di valutazione sviluppata da BCOME

La valutazione di ogni capo si basa su questi campi:

• Pianeta

• Persone

• Trasparenza

“Ogni volta che viene lavato un capo, vengono rilasciate nell'acqua minuscole particelle di fibre (microfibre) che finiscono per raggiungere gli oceani”.

Nell'ambito della nostra missione di protezione degli oceani e di lotta all'inquinamento da plastica nei mari, ci impegniamo a sviluppare soluzioni al problema delle microfibre che si “staccano” dagli indumenti e finiscono in mare. Ogni volta che un capo viene lavato, vengono rilasciate nell'acqua minuscole particelle di fibre (microfibre) che finiscono per raggiungere gli oceani. 

Le microfibre rimangono negli oceani, alterando gli ecosistemi ed entrando nella catena alimentare, poiché diventano parte del plancton di cui si nutrono i pesci.

Abbiamo condotto uno studio in collaborazione con LEITAT che ci ha permesso di valutare la quantità di microfibre rilasciata dai nostri tessuti (“Test di rilascio di micro-plastiche tessili effettuati utilizzando un protocollo sviluppato da Leitat”). Consapevoli della complessità del problema delle microfibre, sappiamo che il cammino sarà lungo, ma passo dopo passo stiamo introducendo nei nostri prodotti dei cambiamenti volti a ridurre l'inquinamento da microfibre.

  • Cosa abbiamo cambiato:

    in base ai risultati ottenuti durante lo studio MERMAID, abbiamo capito che i filati con fibre continue rilasciano meno microfibre rispetto ai filati composti da fibre in fiocco o tagliate.

    La maggior parte delle nostre giacche è realizzata con filamenti continui. La maggior parte delle nostre giacche è realizzata con filamenti continui. I tessuti con fibre corte, come il pile, il velluto a coste con poliestere, i tessuti effetto pelle ma di origine artificiale, il velluto sintetico o le stampe floccate, rilasciano quantità maggiori di microfibre. Nel 2015, abbiamo deciso di non utilizzare più il pile nelle nostre collezioni, nonostante sia ancora presente in alcuni dei nostri capi più venduti. Attualmente, non includiamo nessuno di questi tessuti nelle nostre collezioni.

  • Cosa puoi cambiare tu:

    LAVA A BASSE TEMPERATURE: la temperatura è un fattore da tenere in considerazione in relazione alla quantità di microfibre rilasciate. Lavare i capi a basse temperature può ridurre il numero di microfibre rilasciate nella lavatrice. 

    UTILIZZA DETERSIVI LIQUIDI: anche il tipo di detersivo utilizzato può ridurre il rilascio di microfibre. Il detersivo liquido è l'opzione migliore, mentre quello in polvere aumenta notevolmente il rilascio di microfibre. 

    LAVA MENO FREQUENTEMENTE: anche la riduzione della frequenza di lavaggio degli indumenti contribuisce a diminuire le emissioni; a volte, è sufficiente arieggiare i capi durante la notte.